È morto a 59 anni Claudio Coccoluto, uno dei più famosi DJ italiani, simbolo di un’epoca e protagonista dell’avanguardia in consolle.
Claudio Coccoluto, originario di Gaeta in provincia di Latina, si è spento alle 4:30 del 2 Marzo nella sua casa di Cassino accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia e da un anno combatteva contro una grave malattia.
La sua generazione, quella di Albertino e Joe T Vannelli, ha contribuito a dare alla scena del djing italiano un’identità e una riconoscibilità di livello internazionale.
Tra i primi a rendergli omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino, con cui avevano fondato il Goa di Roma:
“Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me”
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”In ogni mestiere ci sono quelli bravi, quelli molto bravi, e i fuoriclasse. Claudio era uno di questi. Felice di esserti stato amico, spero finalmente tu sia sereno”, ha dichiarato DJ Linus.
“Ciao Claudio, chiacchierare con te di musica è stato illuminante..sei stato fonte di ispirazione per me e per molti altri DJ. Rip”, ha scritto così Gabry Ponte su Instagram postando una foto di Claudio.
Originario di Gaeta, Claudio aveva iniziato proprio nella sua città natale a fare il DJ a 13 anni per hobby nel negozio di elettrodomestici del padre. Esordisce nel 1978 cominciando a far conoscere la sua voce via etere attraverso Radio Andromeda.
Nel mondo del clubbing approda negli anni ’80 senza più uscirci: da lì diventa la sua professione affermandosi come uno dei DJ di musica house più conosciuti in Italia e a livello internazionale. Negli anni a venire è stato il primo italiano a guadagnarsi una fama internazionale suonando in club storici come il Ministry of Sound di Londra e il Sound Factory Bar di New York.
Buon viaggio Claudio…