Il produttore e DJ svedese Avicii è stato trovato morto a Muscat, in Oman. Lo riferiscono Billboard e altri media citando la portavoce dell’artista, Diana Baron.
Avicii, nome d’arte del famoso DJ svedese Tim Bergling, è stato trovato morto mentre si trovava a Mascate, in Oman: aveva 28 anni. La notizia è stata confermata dalla sua agente che però non ha spiegato le cause della morte.
La sua morte arriva a pochi giorni dalla sua nomination ai Billboard Music Award per il suo EP “Avīci (01)”.
In passato aveva avuto gravi problemi di salute a causa di un consumo eccessivo di alcol: prima una pancreatite e poi la rimozione della cistifellea lo avevano costretto a interrompere il tour mondiale nel 2014.
Leggi anche: Aperyshow 2018: ecco la lineup completa
Ecco il comunicato ufficiale rilasciato da Diana Baron, la manager dell’artista:
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa di Tim Bergling, anche conosciuto come Avicii. Il suo corpo è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, questo Venerdì pomeriggio 20 Aprile. La famiglia è devastata dal dolore e vi chiediamo di rispettare il suo bisogno di privacy in questo momento così difficile. Non verranno forniti ulteriori comunicati.”
AGGIORNAMENTO
La morte di Avicii non è il frutto di un omicidio: dopo le due autopsie a cui è stato sottoposto, a confermarlo è anche un drammatico comunicato con cui la famiglia del cantante svedese ha deciso di rompere il silenzio.
Nel comunicatopubblicato su Variety la famiglia non parla apertamente di suicidio, ma il testo fa riferimento alla “fragile anima” del cantante in cerca di “risposte a domande esistenziali” e al fatto che “voleva trovare la pace”.
Ecco il comunicato completo:
“Il nostro amato Tim era un cercatore, una fragile anima artistica che cercava risposte a domande esistenziali.
Un perfezionista di successo che ha viaggiato e lavorato duramente a un ritmo che lo ha portato a uno stress estremo.
Quando ha finito di andare in tour, voleva trovare un equilibrio nella vita per essere felice e in grado di fare quello che amava di più – la musica.
Ha davvero lottato con pensieri sul significato, la vita, la felicità.
Non poteva più andare avanti.
Voleva trovare pace.
Tim non era fatto per quella macchina da business nella quale si è trovato coinvolto; era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma evitava la ribalta.
Tim, ti ameremo per sempre e ci mancherai.
La persona che eri e la tua musica terranno viva la nostra memoria. Ti amiamo
La tua famiglia”