Il disco in vinile da 45 giri, nato in America il 10 Gennaio 1949 e considerato un cult per gli appassionati di musica vintage e non solo, compie 70 anni.
Il piccolo disco in vinile gira 45 volte in un minuto e contiene due brani, ciascuno della durata massima di 4 minuti, dove sul lato “A” è incisa la canzone più importante e sul lato “B” invece un riempitivo.
La nascita del 45 giri è legata a una storia dai contorni incerti. Praticamente nel 1948 il colosso discografico americano Columbia annuncia la nascita del 33 giri che in un attimo cancella il 78 giri. Il microsolco in vinile soppianta la vecchia gommalacca e cambia il sistema di ascolto della musica con apparecchi elettrici, puntine dedicate e senza rumori di fondo.
Per la Columbia cominciano affari d’oro ma, secondo quanto si tramanda, la casa discografica omette di registrare il brevetto e la Radio Corporation of America ne approfitta: nel Gennaio 1949 brevetta un nuovo formato che deriva dal 33 giri.
Nasce così il 45 giri, un formato di mezzo più economico e pratico che diventa in pochissimo tempo un prodotto di largo consumo.
In Italia i primi singoli a microsolco vengono stampati a Milano nel 1952, ma l’anno del decollo è il 1954. Casa Ricordi inizia a produrre i 45 giri e i primi dischi saranno quelli di Jannacci, Gaber, Paoli e Vanoni.
Secondo le classifiche più accreditate in Italia, al top c’è la canzone di Tony Renis “Quando quando quando” incisa nel 1962 e che risulta anche tra le più vendute al mondo con oltre 50 milioni di copie.
A breve distanza segue Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu”, conosciuta anche come “Volare”, che esce nel 1958 e raggiunge un successo planetario. Solo Modugno ne venderà 22 milioni di copie ma la canzone, scritta con Franco Migliacci, sarà incisa dai più grandi cantanti al mondo.
A livello mondiale però a vincere su tutti è “White Christmas” di Bing Crosby che ha venduto oltre 70 milioni di dischi.
Negli anni ’80 il 45 giri comincia a declinare e la parabola si conclude il 18 Agosto 1990 quando un accordo tra tutte le multinazionali del disco interrompe la produzione del piccolo disco che circolerà ancora fino al 1993 per cedere poi definitivamente il passo a musicassette e CD.