Fabio Piletto è un DJ e produttore molto attivo nella scena clubbing attuale nato a Imperia, capoluogo dell’omonima provincia in Liguria.
La sua passione per la musica sboccia prestissimo, infatti Fabio Piletto era ancora bambino quando trascorreva ore davanti a un giradischi della Technics indossando un paio di cuffie per ascoltare montagne di dischi in vinile che il padre collezionava.
Era ancora un ragazzino quando, in seguito all’acquisto della sua prima consolle, si vede materializzare la possibilità di fare il DJ.
Nel 2012, in seguito all’uscita della sua prima traccia, “Night Before”, diventa ufficialmente produttore e questa opportunità gli consentirà di intraprendere collaborazioni con etichette discografiche sparse in tutto il mondo: Yin Yang Records, Kult, Natura Viva, Dancelab Recordings, Sk, Bequem, Enter Music e NB.
Fabio è ora pronto al salto che puntualmente arriva con la chiamata di uno dei migliori club in Italia, il Bolgia di Bergamo.
Il progetto alla quale prenderà parte subito dopo nasce quasi per caso quando in un club si trovò a suonare in “Back to Back” con Maurizio Benedetta. Grazie all’intesa musicale tra i 2 prende forma “Maybe Two”, progetto che li portò ad esibirsi in diversi club anche all’estero.
Ecco l’intervista di Fabio Piletto su DraftSound MyRoom:
CIAO FABIO, BENVENUTO SU DRAFTSOUND MYROOM. INTANTO GRAZIE MILLE PER AVER ACCETTATO DI FARE QUESTA INTERVISTA CON NOI.
Ciao a tutti ragazzi e grazie per questa occasione, è sempre bello poter parlare di sé con degli intenditori di musica.
INNANZITUTTO PARLACI UN PÒ DI TE. CHI È FABIO PILETTO?
Fabio Piletto è un DJ e produttore di 34 anni, quindi non giovanissimo, ma ancora con la stessa voglia di produrre musica elettronica e far ballare la gente come dal primo giorno in cui ha cominciato.
DA DOVE NASCE QUESTA TUA PASSIONE NEL MONDO DELLA MUSICA?
La passione per la musica è esplosa improvvisamente quando ero ancora bambino, avevo circa 9 anni quando ho iniziato ad ascoltare i dischi che mio padre collezionava orgogliosamente.
Essendo nato l’ultimo giorno del 1983 come inizio non è stato per niente negativo dato che quello è stato un periodo storicamente fortunato per la musica in generale.
CHI SONO STATI I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO IN AMBITO MUSICALE?
I punti di riferimento li associo a 3 fasi di cambiamento musicale che ho avuto negli anni:
Quando ho iniziato a comprare dischi e fare le prime serate da DJ ero ancora ragazzino, ma avevo capito fin da subito che il mio filone era quello della musica elettronica più ricercata.
Infatti i primi punti di riferimento sono stati i grandi fondatori dell’etichetta discografica Bxr Superclub, Mauro Picotto, Massimo Cominotto, Ricky Le Roy e il mio amico Mario Più, gente che per anni ha fatto ballare tutto il panorama mondiale con le proprie produzioni.
La seconda fase è stata più che altro di transizione, la musica elettronica stava cambiando, i suoni electro house che per un periodo hanno avuto il sopravvento stavano lasciando spazio a sonorità più ricercate e raffinate e secondo il mio parere più idonee a un club degno di essere chiamato tale.
La terza fase è quella attuale, la definirei la rivincita della musica elettronica e in particolare della musica house e techno con tutti i suoi sottogeneri, quella in cui mi rivedo e che mi ha permesso di esprimermi sia come DJ che come produttore.
I miei punti di riferimento sono molti perché mi piace cercare il meglio da ognuno di loro, mantenendo allo stesso tempo la mia personalità musicale.
Come produttori direi senza ombra di dubbio Sam Paganini, Mihai Popoviciu, Markus Homm, East End Dubs e Enrico Sangiuliano.
COSA CI VUOLE OGGIGIORNO PER PRODURRE UN PEZZO ORIGINALE CHE PIACCIA ALLA GENTE?
In questo periodo storico non è facile produrre un pezzo che faccia successo, molta concorrenza, la tecnologia ha facilitato di molto il compito e il mercato è intasato. Trovare il “pezzo giusto” non è facile.
A mio parere bisogna innanzitutto essere se stessi e non ricercare i suoni commerciali o quelli più di moda, ma seguire una propria linea.
SCHIERATI: ANALOGICO O DIGITALE? E PERCHÉ?
Analogico. Nei club suono ancora con i vinili, anche se le mie produzioni sono fatte principalmente in digitale.
CHE STRUMENTAZIONE UTILIZZI PER LE TUE PRODUZIONI?
Imac+Macbook Pro, Native Instrument Maschine Mk2 con tutti i suoi plugin, Akai Mpk, Focusrite Saffire Pro 14, Yamaha Hs7 e Allen & Heath Xone 2D, tutto questo gestito da Logic Pro X.
SECONDO TE, QUAL’È IL MIGLIOR SOFTWARE AUDIO?
Devo dire che il più completo e intuitivo è senza dubbio Logic Pro X.
PRODUCERS PREFERITI?
Alcuni sono quelli che ho elencato prima, ne approfitto per citarne altri: Peter Makto & Gregory S, Gorge, Frink, Ki Creighton e poi non può mancare…Fabio Piletto.
SE POTESSI PRODURRE UN DISCO A UN ARTISTA INTERNAZIONALE O ANCHE NAZIONALE, CHI SCEGLIERESTI?
Sceglierei Joseph Capriati perché tante mie produzioni si avvicinano alla sua musica, ma anche perché col carisma e la passione che mette in ogni suo set saprebbe valorizzarla nel migliore dei modi.
COME TI RAPPORTI CON I SOCIAL MEDIA IN RELAZIONE AL LEGAME CON IL PUBBLICO? QUANTO TEMPO DEDICHI AI TUOI PROFILI SOCIAL?
I social network possono essere uno strumento potentissimo, anche se hanno permesso a tutti di avere visibilità e ora per molti conta più il sapersi vendere che la sostanza.
Per intenderci, senza i social un Gianluca Vacchi non sarebbe mai esistito, così come tanti altri che vedono la figura del DJ come un trampolino di lancio e non come una passione che arriva da dentro.
Sembra quasi che sia diventato più importante apparire che ricercare il suono perfetto.
Il problema è che molti club, che giustamente guardano i numeri, si fanno ingolosire da questi personaggi.
Parliamoci chiaro, la visibilità sui social si può facilmente comprare, basta fare un investimento per spacciarsi su qualche piattaforma come un DJ di altissimo livello, ma in realtà è tutto un castello di carta pronto a crollare.
Io personalmente uso i social con parsimonia, non credo di pubblicare più di 2/3 volte ogni settimana sulla mia pagina artista e sui vari Instagram e Twitter.
Il pubblico ha bisogno di vedere l’artista attivo ma allo stesso tempo non bisogna stancarlo, cerco di concentrarmi più sulla ricerca del suono giusto e selezionare dischi che si addicano al mio genere.
A CHE TIPO DI PRODUZIONI TI STAI DEDICANDO ATTUALMENTE E QUALI SONO I TUOI PROGETTI FUTURI?
Attualmente ho completato la prima di 3 tracce techno che usciranno nei prossimi mesi, sto cercando di creare un EP.
Come progetti futuri ho delle date in un noto club a Bordighera dove grazie a “Qltura”, organizzazione di cui faccio parte, suono come Resident DJ da qualche anno.
A Giugno ho una data a Torino con un set di 5 ore e per l’Estate ci sono in ballo molti progetti con altre organizzazioni con cui collaboro da anni che puntualmente organizzano party con ospiti di livello mondiale.
Probabilmente mi dedicherò, insieme alla mia organizzazione, ad un programma radiofonico. Ci sarà da divertirsi.
GRAZIE FABIO, SEI STATO GENTILISSIMO. NOI DI DRAFTSOUND TI AUGURIAMO I MIGLIORI SUCCESSI PER IL FUTURO E PER LA TUA CARRIERA.
È stato un piacere scambiare due chiacchiere con voi. Grazie ancora!
Potete trovare Fabio Piletto su Facebook, Instagram, Twitter, Spotify, SoundCloud e Beatport.
Ascoltate “I’ll Stop Tomorrow” qui sotto: