Giuseppe Fusco è un DJ e produttore nato a Portocannone in provincia di Campobasso, Manager della label Tech-House italiana “Shaman Records”.
Giuseppe Fusco ha iniziato ad avvicinarsi alla musica prendendo lezioni di chitarra all’eta di 12 anni, successivamente si è avvicinato alla musica elettronica.
Nel 2017 si è laureato in Sound Design presso IED Roma e oggi lavora presso lo studio di registrazione FM Records a Roma.
Ha rilasciato tracce con diverse etichette come Reshape, Shaman Records, Hopera Records, Pyteca e Black Turtle Records.
Ecco l’intervista di Giuseppe Fusco su DraftSound MyRoom:
CIAO GIUSEPPE, BENVENUTO SU DRAFTSOUND MYROOM. INTANTO GRAZIE MILLE PER AVER ACCETTATO DI FARE QUESTA INTERVISTA CON NOI.
Grazie a voi ragazzi e complimenti per il lavoro che state svolgendo.
INNANZITUTTO PARLACI UN PÒ DI TE. CHI È GIUSEPPE FUSCO?
Questa è una delle domande più difficili. Sono nato in un piccolo paese del Molise che si chiama Portocannone e ho 22 anni.
Sono un ragazzo che ha scelto di dedicarsi completamente alla musica in tutte le sue sfaccettature e cerco sempre di trasmettere qualcosa attraverso la musica collegandola alla mie esperienze.
DA DOVE NASCE QUESTA TUA PASSIONE NEL MONDO DELLA MUSICA?
La passione per la musica mi è stata trasmessa da una persona che purtroppo ora non c’è più. Il nostro passatempo preferito era ascoltare i dischi e scegliere quali erano i più facili da mettere a tempo.
Dal primo giorno che mi sono avvicinato a quel giradischi non ho mai più smesso di amare e rispettare la musica.
CHI SONO STATI I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO IN AMBITO MUSICALE?
Artisti come Frankie Knuckles, Jesse Saunders e Marshall Jefferson sono ancora oggi il mio punto di riferimento. I dischi di questi artisti mi hanno accompagnato sin dall’inizio della mia “carriera” in ambito musicale.
Anche Paul Kalkbrenner lo apprezzo molto perché è riuscito a farsi amare dal pubblico producendo la sua musica e non adattandosi alla massa.
NEL 2016 HAI FONDATO INSIEME A DANIELE PASCALE (aka PADH), ANDREA DIR (aka ADIR) LA “SHAMAN RECORDS”. PARLACI UN PO DI QUESTO PROGETTO.
Shaman Records è una label Tech-House italiana e nasce grazie alla passione che ognuno dei membri ha per la musica. Abbiamo pensato di creare questo progetto per poter dare la possibilità a giovani artisti emergenti di esprimersi con la propria musica.
Inizialmente sembrava un progetto ambizioso vista la quantità di etichette presenti nella scena, ma abbiamo capito che l’impegno e la qualità fortunatamente ripagano.
Ad oggi abbiamo circa 36 release di artisti che pian piano stanno spiccando nella scena Tech-House nazionale e internazionale. Questo ci rende orgogliosi del duro lavoro e ci permette di trovare la forza di andare avanti anche quando le cose non vanno benissimo.
Ci tengo a ringraziare i miei soci Andrea Direnzo e Daniele Pascale e i nostri collaboratori Marco Corcella e Marcello Puzzo.
COSA CI VUOLE OGGIGIORNO PER PRODURRE UN PEZZO ORIGINALE CHE PIACCIA ALLA GENTE?
Secondo me è fondamentale ascoltare molta musica e non fermarsi solo sul genere che si produce.
Per quanto riguarda il lato artistico è fondamentale l’identità, cioè l’elemento che lo rende riconoscibile in mezzo a migliaia di altri artisti.
SCHIERATI: ANALOGICO O DIGITALE? E PERCHÉ?
Per quanto mi riguarda durante la fase di produzione preferisco il digitale vista la vasta gamma di suoni offerti oggi, un semplice plugin può offrirti abbastanza suoni da produrre 100 tracce.
Per quanto riguarda la finalizzazione delle tracce invece preferisco l’analogico, secondo me è una procedura che oggi viene considerata costosa, ma dà quel tocco in più alla traccia.
CHE STRUMENTAZIONE UTILIZZI PER LE TUE PRODUZIONI?
Un MacBook Pro, una tastiera M-Audio Oxygen 49, monitor Yamaha HS 80-M e una scheda audio Focusrite Saffire Pro 40.
SECONDO TE, QUAL’È IL MIGLIOR SOFTWARE AUDIO?
Io preferisco Ableton per quanto riguarda la produzione, ma secondo me è solo questione di gusto personale e di abitudine.
Ad esempio non uso Ableton per finalizzare le tracce, ma preferisco Pro Tools.
PRODUCERS PREFERITI?
Mi sembra scontata la lista dei top producers mondiali. Elencherò artisti italiani che secondo me valgono nella scena musicale e stanno emergendo, come Vincenzo Pizzi, Stefano Parenti, Derek & DJLo, Çesc, Marco Corcella e Lonely.
SE POTESSI PRODURRE UN DISCO A UN ARTISTA INTERNAZIONALE O ANCHE NAZIONALE, CHI SCEGLIERESTI?
Senza dubbio Paul Kalkbrenner.
COME TI RAPPORTI CON I SOCIAL MEDIA IN RELAZIONE AL LEGAME CON IL PUBBLICO? QUANTO TEMPO DEDICHI AI TUOI PROFILI SOCIAL?
Sono molto attivo sui social, sono un ottimo mezzo per farsi conoscere e promuovere la propria attività. Ultimamente sto dedicando più tempo a Instagram perchè rende più diretta la comunicazione.
A CHE TIPO DI PRODUZIONI TI STAI DEDICANDO ATTUALMENTE E QUALI SONO I TUOI PROGETTI FUTURI?
Attualmente sto lavorando al mio primo album che vorrei rilasciare nel 2019 e che comprende sonorità elettroniche contaminate dal suono della chitarra.
Oltre all’album comunque cerco di rimanere attivo e sto organizzando alcune release con varie etichette.
GRAZIE GIUSEPPE, SEI STATO GENTILISSIMO. NOI DI DRAFTSOUND TI AUGURIAMO I MIGLIORI SUCCESSI PER IL FUTURO E PER LA TUA CARRIERA.
Grazie a voi per la disponibilità ragazzi.
Potete trovare Giuseppe Fusco su Facebook, Instagram, Spotify, Beatport e SoundCloud.
Ascoltate “Unfortunately” qui sotto: