Gaetano Dino Chirico, in arte HAN, è un ragazzo italiano di Reggio Calabria che sta crescendo molto rapidamente nel panorama musicale italiano e della dance mondiale.
Ecco l’intervista di HAN su DraftSound MyRoom:
CIAO HAN, BENVENUTO SU DRAFTSOUND MYROOM. INTANTO GRAZIE MILLE PER AVER ACCETTATO DI FARE QUESTA INTERVISTA CON NOI.
Grazie a voi! È un piacere per me!
INNANZITUTTO PARLACI UN PÒ DI TE. CHI È HAN?
HAN è un nessuno, un ragazzo come tanti altri con una passione forte e la voglia di farla ascoltare a più gente possibile e di comunicare con loro.
DA DOVE NASCE QUESTA TUA PASSIONE NEL MONDO DELLA MUSICA?
La musica è con me sin da piccolissimo. Proveniva dalla radio, dalla TV, dalle cuffie e dallo stereo, ma è solo verso la fine delle scuole superiori che si è affacciato il bisogno di suonare, cantare e spendere qualsiasi ora libera in sala prove.
Dopo di che, dopo anni di brevi esperienze in piccole band di amici, ho maturato la voglia di scrivere qualcosa che sentissi mio, di raccontare storie e sensazioni. Ed è nato HAN.
CHI SONO STATI I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO IN AMBITO MUSICALE?
Sono cresciuto con la musica dei Queen e degli U2, artisti che ancora oggi adoro alla follia. Negli anni la curiosità mi ha spinto però ad ampliare gli ascolti e spaziare il più possibile tra generi e stili. Oggi guardo parecchio a Depeche Mode, M83, Lorde, James Blake, xx, Bon Iver, Frank Ocean e Kanye West tra gli altri.
COSA CI VUOLE OGGIGIORNO PER PRODURRE UN PEZZO ORIGINALE CHE PIACCIA ALLA GENTE?
È la domanda da un milione di dollari. In realtà non credo ci sia un modo preconfezionato per creare qualcosa di successo che non sia omologato al panorama mainstream. È quasi una lotteria e dubito che chiunque ci sia riuscito sia partito con l’idea di sfornare una hit.
Sono un sostenitore dell’importanza di essere sintonizzati sulle tendenze del momento, ma anche del seguire le proprie sensazioni senza farsi sopraffare dalla paura di non piacere o non essere capiti. Probabilmente l’unione delle due cose insieme ad una gran dose di fortuna è ciò che di più vicino ad una formula mi venga in mente.
SCHIERATI: ANALOGICO O DIGITALE? E PERCHÉ?
Avendo scelta e possibilità, preferirei far tutto con roba analogica. La pasta sonora di uno strumento analogico è ancora distinguibile ad un orecchio attento. Non sono però tra quelli che disdegnano il digitale, che anzi è predominante nelle mie produzioni al momento.
CHE STRUMENTAZIONE UTILIZZI PER LE TUE PRODUZIONI?
Nel mio EP “The Need To Belong” i suoni che la fanno da padrone provengono da Juno, Rhodes e Moog, ma a seconda del tipo di risultato che voglio ottenere, capita che lo strumento principale diventi addirittura il mio iPhone.
SECONDO TE, QUAL’È IL MIGLIOR SOFTWARE AUDIO?
Ho iniziato con Ableton grazie ad un amico, per poi passare a GarageBand e al fratello maggiore Logic, che preferisco per rapporto immediatezza/possibilità.
PRODUCERS PREFERITI?
Sono cresciuto col mito di Brian Eno, per me lui è assolutamente il più grande. Oltre al suo catalogo, ha prodotto una serie impressionante di dischi fondamentali per la musica. Un genio senza pari.
Tra i nomi più attivi degli ultimi anni invece adoro il suono di Danger Mouse, il miglior bilanciamento tra freschezza e vintage che si può trovare in giro, a mio avviso.
SE POTESSI PRODURRE UN DISCO A UN ARTISTA INTERNAZIONALE O ANCHE NAZIONALE, CHI SCEGLIERESTI?
Beh, da un lato verrebbe naturale fare il nome dell’artista o della band preferita, ma dall’altro probabilmente il timore reverenziale verso qualcuno che hai sempre idolatrato non faciliterebbe l’approccio lavorativo.
Dunque andrei con qualcuno che semplicemente ammiro tantissimo, ma distante dal mio stile, perché amo i contrasti.
Benjamin Clementine è uno dei primi nomi che mi vengono in mente. Ha una voce incredibile ed un songwriting eccelso, in più trovo la sua recente incursione nell’elettronica insieme ai Gorillaz nel brano “Hallelujah Money” parecchio interessante.
COME TI RAPPORTI CON I SOCIAL MEDIA IN RELAZIONE AL LEGAME CON IL PUBBLICO? QUANTO TEMPO DEDICHI AI TUOI PROFILI SOCIAL?
Cerco di aggiornarli il più possibile, soprattutto quando sono in studio. Amo condividere piccoli momenti durante le fasi di registrazione. È indubbiamente essenziale oggi coltivare il lato social e la comunicazione con il proprio pubblico sul web, in particolare per chi come me è solo un emergente.
PARLACI UN PÒ INVECE DELLA TUA ETICHETTA, “STREET MISSION RECORDS”
L’anno scorso più o meno in questo stesso periodo, poco dopo la pubblicazione del mio singolo “More Than None” sono stato contattato da Danilo, il quale interessato alla mia musica mi ha proposto di pubblicarla con la sua neonata creatura, Street Mission Records.
Ad una prima occhiata la proposta non sembrava troppo dissimile da quella di decine di fantomatiche etichette misconosciute che in realtà sono solamente alla ricerca di denaro, ma la presenza di [PIAS] alle spalle del progetto di Danilo mi ha subito spinto ad affidarmi a lui.
È stata col senno di poi una delle scelte più felici che io abbia fatto nella mia breve carriera musicale. Il supporto continuo e la professionalità di Street Mission sono incredibili e ne sono grato giorno per giorno.
A CHE TIPO DI PRODUZIONI TI STAI DEDICANDO ATTUALMENTE E QUALI SONO I TUOI PROGETTI FUTURI?
Oltre a “Cliché” appena pubblicata, sto lavorando ad altre tracce dal sapore dance con i REMAIN, con la speranza di avere abbastanza materiale valido per pubblicare un EP di 4 o 5 canzoni.
Parallelamente sto scrivendo dei brani che credo andranno a formare il seguito di “The Need To Belong”. Con un caro amico stiamo producendo il primo brano e suona abbastanza diverso da quello che ho già fatto, sicuramente debitore di certa Black Music.
GRAZIE HAN, SEI STATO GENTILISSIMO. NOI DI DRAFTSOUND TI AUGURIAMO I MIGLIORI SUCCESSI PER IL FUTURO E PER LA TUA CARRIERA.
Grazie a voi e a tutto lo staff di DraftSound!
Potete trovare HAN su Facebook, Twitter e SoundCloud.
Ascoltate il suo ultimo singolo “Cliché (feat. REMAIN)” qui sotto: