Raramente capita di imbattersi in artisti la cui musica sia connotata da una forte componente concettuale. È il caso dei Silent Chaos.
Duo italiano dalle sonorità che spaziano dall’industrial “analogico” rumoroso e atonale a noise e glitch digitali con sprazzi di ritmiche sincopate ma ipnotiche.
Ipnosi è la parola chiave per definire questo album.
Nel frenetico mondo di oggi, dove la musica è ridotta alla sua parte essenziale, il consumo rapido e veloce e la struttura semplice per essere ricordata il più facilmente possibile e quindi accessibile a tutti quanti, il lavoro dei Silent Chaos invita a fermarsi e riflettere, presentandosi come una fagocitazione della società consumistica e una rielaborazione della stessa ad una pulsazione più lenta e dilatata.
Micro è l’esorcizzazione del turbolento disagio interiore che provoca l’ambiente nel quale siamo tutti immersi, la globalizzazione, l’avanzamento delle tecnologie, che asservite alle logiche del mercato alienano l’individuo dal comunicare con le sue parti più profonde nutrendolo di una effimera superficialità che causa assuefazione.
Silent Chaos è un duo, o meglio, un tutt’uno musicale, nato dall’unione di personalità artistiche differenti tra loro, creando un’essenza dove gli opposti convivono felicemente e si stimolano a vicenda.
Infatti, se Ugo Vantini è cresciuto e si è sviluppato in un brodo primordiale denso di progressive rock contaminato dal jazz e dal classicismo, Marta Noone è, invece, la parte inquieta di una generazione elettronica sorta sotto l’ombra nucleare di Chernobyl, che si è nutrita di musica industrial riecheggiante in costruzioni gotiche permeate di scariche elettriche.
La musica dei Silent Chaos contenuta in “micro” è la prima parte di un doppio progetto (micro – MACRO) in cui si narra l’evocazione di archetipi sepolti nell’inconscio collettivo, mostrati in una nuova luce intellettualmente (al modo di Plotino) emozionale.
L’uso di strumenti elettronici, quali il sintetizzatore modulare, i sequencer e la batteria a pad che comanda loop e campionamenti, mette a disposizione dei Silent Chaos una vasta tavolozza sonora da cui i Silent Chaos attingono per definire il personalissimo quadro stilistico.
Ogni composizione determina un’universo speciale nel quale affiorano echi di musica concreta, cori, suoni tribali, noise e ambient, in sperimentazioni sonore che avvolgono e sorprendono all’ascolto anche chi non ha orecchie avvezze a questi generi.
Micro è un album decisamente atipico, è un unico discorso sonoro di intensità sempre crescente nella dilatazione e compressione del respiro di un grande e complesso sistema, che inizia ad essere concepito nella prima traccia, “Odysseus’s journey“, che come da titolo fa intuire all’ascoltatore che questo non sarà un viaggio semplice o privo di intemperie. Come un distante lamento surreale risuonano distorte sirene che invitano la mente ad abbandonarsi completamente, e ad accettare il viaggio senza ritorno di 48 minuti nelle sperimentazioni e concezioni sonore del Duo.
Con “Ab Origines” si introducono atmosfere molto piu harsh, le cicliche rotazioni del rotore infernale che alimenta l’aberrazione tecnologica, accompagnate alla pulsazione marcata da colpi d’artiglieria profondi e distorti comunicano l’insorgere e l’avvicinamento della creazione corrotta, della Eggregore creata dalle contraddizioni e contrasti del mondo moderno che verranno poi esposti ed elaborati nella successiva traccia, “Technological Monk“, una sapiente miscela sincopata e tracotante di suoni sintetizzati e glitch digitali a 8-bit amalgamate a sonorità acusmatiche che entrano ed escono dal panorama sonoro come particelle e antiparticelle entrano ed escono dalla realtà, annichilendosi a vicenda, mantenuti da una linea di batteria semplice ma non senza ragion d’essere.
È la rappresentazione e l’anticipazione di ciò che comporta l’integrazione sempre più stretta della tecnologia nelle nostre vite e che verrà sviluppato completamente in “Insania“, la traccia climax dell’opera, e di particolare gusto estetico, è un frenetico inseguirsi di modulazioni di intonazione, folli e disgreganti arpeggi e linee di batteria ardite e inquiete che splendidamente rappresentano l’effetto dirompente sull’individuo apportato dalla possibilità di essere sempre sempre connessi ma mai realmente in contatto, scindendo la personalità e creando schizofrenici schiavi della gratificazione istantanea e tristi vuoti individui nella società.
Approdiamo così alla traccia finale, “Eleusi“, dove avviene la catarsi e la re-internalizzazione del conflitto interiore moderno in uno stato di calma e accettazione, guidati dalla coda della tempesta ormai passata e intravedendo all’orizzonte il futuro, con occhi (e orecchie) più consapevoli.
In conclusione, Micro è una opera di valore e con un messaggio significativo, che merita di essere ascoltata con attenzione e più di una volta per cogliere ogni nuance e intenzione voluta dai suoi compositori.
Tracklist:
1. Odysseus’s journey
2. Ab Origenes*
3. Technological Monk
4. Insania*
5. Eleusi*
Tracce in risalto – *
I Silent Chaos sono Marta Noone, modular synth, voice, sound fx programming e Ugo Vantini, electronic percussions, loops, ambience.
–Marta Noone è una musicista e visual artist di Roma, impegnata in una ricerca stilistica esteticofilosofica che impiega suoni ed immagini per filtrare attraverso la sua arte il momento storico attuale e l’inquietudine correlata, attingendo ad altri eterei mondi possibili.
In questo suo percorso ha organizzato eventi non convenzionali di musica elettronica ed arte contemporanea, ha collaborato con diversi artisti della scena romana in performances live, teatrali e nella produzione di colonne sonore originali.
–Ugo Vantini, batterista eclettico di Roma, ha collaborato con diversi gruppi di estrazione rock progressive quali: Divae, Balletto Di Bronzo, Ezra Winston, VU Meters. Ha diviso i palchi con artisti del calibro di BMS, Orme, Osanna, Gary Green (Gentle Giant), Jack Bruce, Area, Arena, Anekdoten, Carl Palmer (ELP) e molti altri.
Attualmente collabora in pianta stabile con gli Entropia, una storica band italiana che propone musica elettronica contaminata da influenze di vari generi, con Entropia Techno Department, il side project di Entropia orientato esclusivamente alla techno, e con l’etichetta Eclectic Productions.
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