Si chiamano SoundWave Tattoo e sono dei veri e propri tatuaggi sonori che possono essere riprodotti grazie a un’app e la fotocamera dello smartphone.
Come spesso accade, l’idea è semplice ma brillante: un’app sfrutta la realtà aumentata per tradurre le informazioni audio codificate dalla sagoma bidimensionale del tatuaggio.
Nulla di drasticamente diverso da un lettore di codici QR, le cui matrici possono puntare a contenuti audio. Uno stratagemma già utilizzato per esempio in alcuni percorsi museali per permettere anche ai non vedenti di intuire le opere esposte.
Leggi anche: Novation annuncia Peak, il nuovo sintetizzatore polifonico
Skin Motion è l’ultima follia che il magico mondo della tecnologia ha regalato ai comuni mortali. A brevettare l’idea è stato Nate Siggard, artista e tatuatore di Los Angeles, che dal vostro file crea un audio pattern in forma di onda della durata massima di un minuto. Questi audio pattern possono essere salvati in forma di immagine e riprodotti attraverso la semplice fotocamera del vostro smartphone.
Quindi immaginatevi la semplice immagine della forma d’onda, tatuata sul vostro braccio e riprodotta attraverso la fotocamera del telefono.
La canzone che ascoltavate con vostra madre da piccoli, la voce di un caro defunto, un estratto del pezzo che vi ha fatto innamorare della musica elettronica, e così via.