Dopo il rinnovo con Warner Music e il nuovo accordo con Universal, Spotify approda a Wall Street.
Con più di venti milioni di abbonati, una valutazione da tredici miliardi di dollari e l’appoggio di tutte le major (su tutte il gruppo Universal Music), la notizia è più che credibile: Spotify dovrebbe approdare a Wall Street entro la fine del 2017 e lo farà nella maniera apparentemente più conveniente possibile.
Quanto è cresciuta questa piattaforma negli ultimi anni?
Nel 2017 il tasso di crescita dei ricavi è salito del 43% rispetto all’annata precedente, e ad oggi Spotify dà lavoro a più di tredicimila persone.
Le buone notizie della piattaforma streaming arrivano anche dalle major, in particolare con Warner Music che sigla un nuovo accordo pluriennale e con Universal che mette la firma su nuove importanti esclusive.
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Una di queste ultime è l’opportunità di avere a disposizione due settimane di ascolto prioritario per i nuovi album o singoli, da affidare ai soli utenti premium.
Oltre a questa importante esclusiva si aggiunge la possibilità per Universal di accedere ad alcuni insight di Spotify, al fine di poter sviluppare nuovi strumenti dedicati ed esclusivi per i suoi artisti, monitorando allo stesso tempo i gusti e i comportamenti degli ascoltatori.
In cambio sarà richiesto un abbassamento delle royalties nei confronti della major più potente al mondo, dall’attuale 55% a qualcosa come il 51%.