Un ingegnere americano e manager della tv californiana Kpix si è trovato a riparare un sintetizzatore modello Buchla 100 degli anni ’60 con tracce di LSD.
Eliot Curtis nel tentativo di aggiustare un vecchio synth degli anni ’60, custodito alla Cal State University (California), ha avvertito delle strane sensazioni e poi un malore.
Motivo? Un trip di LSD.
L’apparecchio in questione è un modello di Buchla 100 e oltre al suono tipico dei sintetizzatori di vecchia scuola, il synth conservava ancora tracce di LSD.
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Curtis ha notato “una crosta o un residuo cristallino” sui pannelli e senza preoccuparsi troppo ha usato un detergente per pulire le superfici.
L’incrostazione è stata poi effettivamente identificata come dietilamide-25 dell’acido lisergico, conservatosi perfettamente nelle condizioni ideali di mantenimento, le stesse utili alla buona conservazione del synth.
In quel periodo il Buchla 100 era uno strumento molto usato dai progetti musicali d’ispirazione hippie.